Berlino (Berlin), 16 marzo 2018
Nella notte dal 15 al 16 marzo 2018 abbiamo lasciato vetri rotti e graffiti „fight4Afrin“ a una filiale dell’assicuratore Allianz nella Karl-Marx-Straße. Potemmo ritirarci senza essere riconosciutx.
L’eroica resistenza YPG e YPG nel cantone di Afrin nel nord della Siria dura ormai da più di 50 giorni. Lx nostrx compas affrontano uno dei più grandi eserciti NATO che come aiuto per la loro guerra hanno cercato niente di meno che ex membri di DAESH/IS ed altri jihadistx che passano sotto il pseudo-nome di „FSA“. Nel Medio Oriente incombe un ulteriore genocidio, i jihadisti hanno già iniziato a fucilare civili e le forze armate fasciste turche si autodefiniscono come il „Nero“ di Afrin e sognano un regno ottomano 2.0. In Turchia pubblicizzano Afrin già come nuovo territorio statale della Turchia e DAESH/IS già non vedono l’ora di una nuova versione del califfato su territorio siriano con sostegno turco.
Per „l’operazione ramo d’ulivo“ non sono responsabili solo i militari turchi e le loro bande jihadiste come Al-Nusra. L’operazione è attuata con armamenti prodotti da imprese nella RFT. Dal 2006 hanno venduto 354 carrarmati Leopard II alla Turchia. E giusto con questi carrarmati ora ammazzano e tirano ax nostre amicx e terrorizzano la popolazione civile di Afrin.
Il carrarmato da combattimento Leopard II è costruito anzitutto dall’impresa di Monaco “Kraus-Maffei Wegmann“. Ma con la fornitura di componenti innumerevoli altre imprese partecipano alla costruzione di questo carrarmato. Costruzione finanziata anzitutto dalle banche e dalle imprese che investono in Kraus-Maffei Wegmann e Rheinmetall per rifornire di capitale la produzione di queste armi. Dietro il finanziamento del carrarmato Leopard II in una rete opaca e oscura c’è tra altri anche l’assicuratore Allianz, anche se pubblicamente preferisce negarlo.
Da internazionalistx consideriamo Afrin e tutto il progetto Rojava come progetto anche nostro. Come rivoluzione anche nostra alla quale si deve partecipare e la quale, in conclusione, va difesa. L’„operazione ramo d’ulivo“ è un attacco a tutti i movimenti libertari e rivoluzionari del mondo e non solo al movimento di liberazione curdo. Anche se non combattiamo sullo stesso fronte, come rivoluzionarix internazionalistx ci sentiamo profondamente legatx al movimento di liberazione curdo e alla lotta dex nostrx compas in tutta Rojava per una democrazia radicale di base, per la liberazione della donna e per la creazione di una società ecologica. Riteniamo nostro dovere d’individuare e d’attaccare chi qui in Europa profitta concretamente della guerra. Ci uniamo all’appello delle Autonome Gruppen e della rete fight4Afrin e all’appello della gioventù apoista di portare nelle metropoli europee la guerra che Afrin deve subire. Ringraziamo lx compas che hanno fatto lo sforzo di chiamare per nome la logistica di guerra e i costruttori d’armi sul blog „ImHerzDesKrieges“, facilitando così molto il nostro lavoro di ricerca.
Le nostre azioni non sono dirette in nessun modo contro la popolazione civile che vive in Germania. Gli obiettivi sono coloro che tacciono, mentono, cooperano e profittano della guerra dello Stato occupante fascista turco oppure lo sostengono. Questa linea di divisione è da trarre. Creiamo una, tre, tante Afrin!
Incitiamo tutte le altre forze rivoluzionarie a partecipare alle future azioni di resistenza e di attivarsi in prima persona. Anche qui nel retroterra: non lasciamo alcuna tranquillità ax nemicx della libertà.
Dedichiamo la nostra azione a tuttx coloro che hanno sacrificato la propria vita nella difesa di Afrin. Siete un’ispirazione per tuttx lx rivoluzionarix del mondo. Sehid namirin!
Viva la resistenza di Afrin e di tutta Rojava.
Abbasso con la dittatura fascista AKP-MHP in Turchia.
Per la rivoluzione sociale mondiale
Smascherare e attaccare i profittatori delle guerre, guerrafondai e fascisti.
Serkeftin!Commando Sehid Andrea „Ronahi“ Wolf
Fonte: Indymedia, trad. mc